Dopo la parte introduttiva, nella quale il sig. Dalibor Cvitković, direttore dell’Ufficio turistico della città di Lussinpiccolo, ha presentato il progetto, si è passati alla presentazione delle ricette e alla degustazione, occasione che ha favorito lo scambio delle conoscenze e delle esperienze acquisite tra i partecipanti. Con l'obiettivo di favorire lo scambio transfrontaliero delle esperienze sui prodotti tipici e sulle ricette tradizionali, due cuochi (educatori) hanno presentato ciascuno le proprie specialità: il carpaccio di branzino con salsa a base d'acciughe sotto sale, il palombo fritto al sesamo e il dolce al formaggio nella versione dello chef lussignano Nemanja Simić; il rotolo cotto nel panno e la jota nella versione dello chef Benito Colmani (Cividale del Friuli, Udine).
Al laboratorio gastronomico, gratuito per tutti i partecipanti, sono stati invitati gli addetti ai lavori del settore ristorativo - ricettivo (cuochi, camerieri ecc.), gli studenti e i docenti degli istituti alberghieri, oltre a vari trainer e educatori gastronomici di altre istituzioni didattiche facenti parte del settore.
Lo chef italiano Benito Colmani ha ringraziato dell’invito e ha espresso la propria soddisfazione per aver avuto modo di partecipare a un progetto nel quale ciascuno ha portato una parte delle proprie tradizioni e della propria cultura attraverso le specialità gastronomiche proposte. “Sono felice e orgoglioso di aver avuto la possibilità di rappresentare l’esperienza e la tradizione della tipica cucina triestina. Agli studenti che oggi hanno seguito la nostra presentazione, dico che hanno scelto la professione più bella e difficile in assoluto, una professione che riserva tante soddisfazioni, ma che richiede anche tanti sacrifici”.
“Il programma di questo progetto mi è piaciuto molto. Mi è piaciuto soprattutto collaborare col collega italiano Benito Colmani che ci ha insegnato a preparare piatti della tradizione gastronomica della sua terra. Sono anche felice della partecipazione dei ristoratori, dei docenti e degli studenti e mi auguro che, in futuro, le occasioni come queste saranno sempre più numerose”, ha detto lo chef lussignano Nemanja Simić.
Il progetto Key Q+ ha lo scopo di migliorare l’offerta turistica dell’area transfrontaliera mediante lo sviluppo di un prodotto turistico unico basato sul patrimonio culturale e gastronomico che accomuna indissolubilmente le regioni confinanti della Croazia e dell’Italia. Un progetto che porterà a esplorare e a scoprire i sapori, i profumi e i costumi tipici delle aree rurali che circondano l’Adriatico settentrionale. Da questo progetto scaturiranno una guida gastronomica e un itinerario turistico, alcuni programmi didattici e laboratori per lo scambio d'esperienze destinati agli addetti ai lavori del settore ristorativo – ricettivo dell’area transfrontaliera. Il progetto darà vita anche sette località Key Q+ che fungeranno da punti di riferimento per i professionisti, i turisti e i comuni cittadini interessati alla cultura e alla gastronomia dell’area.
L’Ufficio turistico della città di Lussinpiccolo è uno dei nove partners italo - croati del progetto, mentre il ruolo di promotore e partner leader del progetto è svolto dall’Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria AZRRI d.o.o. con sede a Pisino (Pazin). I sette punti di riferimento Key Q+ di futura creazione saranno collegati alla rete dei centri della cultura gastronomica del territorio e comprenderanno il Centro didattico e gastronomico dell’Istria a Gortanov brijeg nei pressi di Pisino, l’edificio del Mercato civico di Pola, risalente al passato austroungarico della città, il Museo dell’Apoxyómenos (l’Atleta di Lussino) di Lussinpiccolo, il ristorante storico posto nel centro urbanistico di Opicina e che fu definito “la nave della libertà che svoltò ad est”, la casetta medievale nonché centro didattico di gastronomia di Cividale del Friuli, la Mostra internazionale di vini di Pramaggiore e la “Casa Artusi” – Museo della gastronomia di Forlimpopoli. I risultati del progetto saranno promossi prima e dopo l’alta stagione attraverso l’organizzazione di sette Festival Key Q+ che coinvolgeranno i protagonisti della cultura e del turismo del territorio.