SOUVENIR DI LEGNO D’OLIVO

1. SCULTURA DEL LUGGER NEREZINAC
La scultura ricorda il lugger Nerezinac stilizzato. Si ispira al varo dell’omonima barca e rappresenta una piccola parte del ricco patrimonio marinaro dell’isola di Lussino. È fatta a mano con il legno dell’olivo dell’isola di Lussino e unta con olio d’oliva locale. 

2. CUCCHIAINO DI LEGNO D’OLIVO
Da quando, come narra il mito, la dea della saggezza Atena colpì la roccia con la sua lancia e creò l'olivo, questo albero si è diffuso per tutto il Mediterraneo e, da lì, per tutti i paesi del mondo che hanno un clima simile a quello mediterraneo. Il cucchiaino in legno d'olivo può esser usato per estrarre zucchero, sale, miele...

3. MESTOLO
L'olivo ha sempre avuto un'importanza speciale, quasi sacra, per le genti che hanno popolato queste terre. L'olivo era simbolo di forza, fertilità e resilienza. Con i suoi ramoscelli veniva cinto il capo di chi veniva celebrato e dei vittoriosi. Il mestolo di legno d'olivo, tanto bello quanto piacevole al tatto, può servire per decorare uno spazio, donandogli calore. Può essere anche usato per attingere l’acqua, olio dall’orcio di pietra...

4. PORTASAPONE A FORMA DI PESCE
Essendo una delle colture vegetali più antiche e importanti, l'olivo ha segnato fortemente la vita degli isolani. Il legno duro e resistente dell'olivo serviva per fare i manici degli utensili, i mobili e altri oggetti domestici d’uso comune. Sonja Gulam ha pensato bene di farne un portasapone a forma di pesce e di ungerlo con l’olio d'oliva, poiché nel cristianesimo l'olivo è simbolo della provvidenza di Dio e della cura per i figli di Dio, mentre il pesce è simbolo di Cristo e del battesimo.

Si tratta di souvenir fatti a mano, ciascuno diverso per dimensioni, spessore e aspetto, che vengono unti con l’olio d'oliva. Per la lavorazione del legno ci si serve dell’ascia, dello scalpello, della carta vetrata e di alcuni cocci di vetro che vengono usati per livellare.

5. GIOIELLI
Sui velieri lussignani si era soliti usare stoviglie in legno d'olivo, una materia prima che abbondava sull’isola. Ciotole, saliere, brocche e botti per il vino, ricavati da tronchi d'olivo, erano i migliori contenitori per conservare cibi e bevande durante i viaggi lunghi e turbolenti perché estremamente resistenti alla putrefazione. I capitani lussignani, secondo una tradizione che s’è tramandata di generazione in generazione, ordinavano ai falegnami locali ciondoli e pendenti in legno d'olivo per proteggerli dai pericoli dei loro lunghi viaggi. Sulle facce del ciondolo veniva solitamente incisa l'immagine di S. Nicola, protettore dei marinai, o di qualche altro santo cui le loro famiglie d’origine erano particolarmente devote. Per le loro mogli, invece, facevano fare braccialetti con immagini di santi e ciotole e vassoi per servire limoni e arance.
La particolarità degli oggetti d'uso in legno d'olivo è che sono unici, ossia non esistono due pezzi identici tra loro.

L'olivo, come simbolo della terra, conserva il gusto autentico del cibo e la freschezza vegetale, mentre con le sue linee curve ed eleganti, ricorda le sinuosità delle donne e simboleggia la madre nutrice. Gli oggetti realizzati con le radici dell’olivo erano particolarmente apprezzati perché erano estremamente resistenti e avevano linee pulite. La nodosità del legno d'ulivo viene preservata mediante una fine lavorazione manuale, mentre la lucentezza e la pienezza del legno si ottiene ungendolo con olio d'oliva.

- bancarella davanti al market, Nerezine
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